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Civilità del Bere: Benvenuto Brunello, i nostri migliori assaggi

All’anteprima ilcinese, i Brunello 2019 stupiscono per il loro equilibrio e la freschezza. Il Rosso di Montalcino (2022 e 2021) ambisce sempre più ad avere una propria dignità. La 2018, anche con la Riserva, si conferma annata più complessa e di difficile interpretazione.

Mentre i riflettori mediatici si accendevano sul Brunello, con l’Argiano 2018 al 1° posto nella classifica mondiale Top 100 di Wine Spectator, negli stessi giorni a Montalcino debuttavano in anteprima le nuove annate. Alla 32a edizione di Benvenuto Brunello sono stati presentati la 2019, la Riserva 2018, il Rosso 2022 (e 2021), più Moscadello e Sant’Antimo. Anche quest’anno l’anteprima ilcinese, che si è svolta dal 16 al 28 novembre, ha anticipato gli altri debutti nazionali di tre mesi (ne abbiamo parlato qui).

I numeri di Benvenuto Brunello
Per gli appassionati dei numeri, si potevano assaggiare 180 Brunello 2019, di cui 57 tra “selezione” e “vigna”, più 2 etichette 2018; 31 Riserva, di cui 30 del 2018 e un 2016; 45 Rosso di Montalcino 2022, 44 Rosso del 2021 e uno del 2019. L’uscita ritardata del Rosso sta diventando sempre più comune e testimonia la volontà di voler dare particolare dignità a questo vino, che tra l’altro quest’anno si è piazzato al 72° posto della classifica di Wine Spectator con il San Polo 2020 dell’azienda ilcinese di Allegrini. All’anteprima erano presenti anche 10 Sant’Antimo e 7 Moscadello. Per un totale di 320 vini in degustazione.

Le annate in anteprima: 2019, 2018 e 2022
Per quanto ci riguarda, abbiamo effettuato numerosi assaggi (eravamo in due a spartirci la lista) di circa due terzi dei 320 campioni. Possiamo affermare che la 2019, sebbene leggermente più calda della precedente, abbia dato un risultato di gran lunga migliore con vini molto più equilibrati, alcolicità ben integrata in un frutto giustamente maturo, tannini risolti e integrati. Ricordiamo, infatti, che la 2018, che qui si è presentata con la Riserva, era stata più complicata e meno fresca di quanto ci si aspettasse sulla carta, con tannini spesso amari, alcolicità notevole, senza il contraltare dello spessore nel tessuto del vino. La 2022 del Rosso di Montalcino è stata considerata la più calda e siccitosa di sempre. Molti produttori hanno presentato la 2021 del Rosso, preferendo non imbottigliarlo apposta per l’evento. Di seguito pubblichiamo i nostri migliori assaggi, quelli che ci hanno particolarmente colpito per l’interpretazione dell’annata.

Brunello di Montalcino

Banfi – Vigna Marrucheto 2019
Rubino compatto con guizzi brillanti. Profumo intenso, profondo, con note di sottobosco, liquirizia, erbe mediterranee, iodio. Carnoso e speziato con spinta fresca che invita alla beva, tannino molto maturo, soffice e spesso, persistente con finale preciso di liquirizia e piccoli frutti neri con evocazione sapida.

Camigliano – Paesaggio Inatteso 2019
Rubino deciso, al naso frutto intenso con ricordi di mora, mirtilli, composta di lamponi e un côté nobile ed etereo, di polvere gessosa, tabacchi dolci. Bocca strepitosa, matura con freschezza, tannino piccante il giusto, piccoli frutti al centro palato e sapidità marina profonda sul finale, con vibrazione piccante persistente sul finale.

Corte Pavone – Fior di Meliloto 2019
Tinta violacea. Naso fresco e progressivo: parte col lampone e con il frutto vibrante e poi veleggia su erbe aromatiche, finocchietto, iodio, incenso. Palato succoso, fruttato, dinamico, tannino leggermente pungente, molto integrato, persistente.

Podere Giodo – Giodo 2019
Elegante, fine e floreale; al palato conferma la sua grande finezza ed eleganza, con note di erbe aromatiche, freschezza iodata e finale persistente.

Pietroso 2019
Fiori secchi, erbe aromatiche, mora e rabarbaro. In bocca è rinfrescante e corroborante, ha ottima acidità, tannino centrato e finale lungo.

Poggio di Sotto 2019
Di colore granato piuttosto scarico, sa di frutti di bosco (lampone), agrumi, erbe aromatiche e leccio. Sorso intenso, fruttato, giustamente ferroso, gessoso, con finale di liquirizia e rinfrescante.

Val di Suga – Vigna Spuntali 2018
Contraddistinto da una nota terrosa, di sottobosco, liquirizia e tabacco. Sorso più rinfrescante, tannino deciso ma integrato.