Storia

La storia dello sviluppo di Camigliano, da comunità Etrusca ad avamposto per la libertà repubblicana

Camigliano in un remoto passato fu certamente abitata dagli etruschi, che dalle aree costiere della maremma seguivano il corso del fiume Ombrone. Divenne poi borgo di una certa importanza in epoca alto medioevale, avamposto di Montalcino, di cui condivise la lotta nella difesa della libertà repubblicana alla metà del 16° secolo.

IL CASTELLO DI CAMIGLIANO

Il castello ,inteso come nucleo abitato fortificato, si afferma già nel 13°secolo con una consistente crescita demografica e nel 1278 si rileva che avesse nel suo interno 150 fuochi.

Dopo un periodo di dipendenza dall’abbazia di sant’Antimo nel corso del 1200 Camigliano viene attratta nell’orbita senese e negli anni successivi gli esponenti di alcune delle maggiori famiglie cittadine (Gallerani , Bonsignori ) mettono in atto una forte espansione patrimoniale neo- signorile destinata a soppiantare le tradizionali presenze laiche ed ecclesiastiche e a comprimere la nascente affermazione della piccola proprietà contadina.

La presenza signorile si fa sentire anche a Camigliano che passa sotto l’egemonia di queste famiglie per lunghi anni nel corso del 13° secolo ma resta il fatto che la comunità locale non scomparirà mai del tutto dal popoloso Castello di Camigliano, dove la forte componente rurale pare abbia mantenuto la propria vitalità per qualche secolo.

L’attuale casa padronale è stata edificata all’interno della porta di accesso (detto “borgone) dell’antico “castello” sfruttando la volumetria delle antiche mura che circondavano l’abitato. Il simbolo di Camigliano: il cammello, ritrovato in un sigillo del 13° secolo, si deve forse all’influenza del papato in zona, e si ipotizza legato ai movimenti delle crociate che raggiunsero la terra santa.